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Un’eredità millenaria tra arte e racconto 

Dalla antica Mesopotamia al Rinascimento italiano, passando per la penisola iberica, azulejo e maiolica raccontano secoli di scambi culturali. Il Portogallo ha fatto di quest’arte un simbolo nazionale, decorando le sue pareti con piastrelle vivaci e trasformandole in un linguaggio di meraviglia. Oggi Massazuleja è la prima pasta al mondo a onorare questa eredità mediterranea una storia millenaria condivisa fino a oggi.


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Italia & Portogallo
Un viaggio tra arte, eredità e incontro 

Prendetevi un attimo per rilassarvi e lasciatevi sorprendere da quanta storia può racchiudere un semplice azulejo o una maiolica. Vi assicuro che, come è successo a me, vi cattureranno completamente. In questo viaggio scoprirete luoghi lontani e affascinanti: da Damasco al Cairo, dalla Penisola Iberica alla Cina, fino all’Italia e al Portogallo. Storie incredibili di incontri, conquiste e scoperte che hanno lasciato un segno profondo. Quello che mi ha davvero affascinata è la ricerca di Nunziatella Alessandrini, una ricercatrice italiana straordinaria, che ha raccontato le relazioni antiche tra italiani e portoghesi. Grazie al suo lavoro, possiamo esplorare legami sorprendenti tra i nostri popoli: dai grandi navigatori, ai rapporti tra la Chiesa, i re e le regine come Maria Pia di Savoia, una donna tutta italiana, chiamata “Mãe dos Pobres” (madre dei poveri), famosa per la sua generosità e il suo carattere forte. Poi ci sono le storie dei produttori di zucchero italiani a Madeira, degli artigiani e decoratori di maioliche e azulejos, che per secoli si sono scambiati tecniche, segreti e passioni. Italiani, portoghesi e tante altre culture hanno intrecciato tradizioni antichissime. Tutto questo è il cuore di Massazuleja: un progetto che racconta un viaggio tra passato, presente e futuro. Buona lettura. •


Tracce degli italiani a Lisbona nel Cinquecento 

Italiani a Lisbona tra 1500 e 1680 

Commercianti italiani nel Portogallo Asburgico 

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La Storia dell’Azulejo Portoghese e della Maiolica Italiana 

Il viaggio dell’azulejo affonda le sue radici in epoche antichissime. Sembra infatti che tutto abbia avuto inizio nell’Antico Egitto e nella regione mesopotamica, da dove, grazie all’espansione araba, quest’arte si diffuse verso il Nord Africa. È proprio da qui che deriva l’etimologia del termine azulejo, proveniente dall’arabo al-zulayj, che significa “pietra levigata” e non, come spesso si crede erroneamente, da azul, ovvero “blu” in portoghese e spagnolo. Intorno al XIV secolo furono i Mori, durante la loro espansione verso la Penisola Iberica, a portare quest’arte decorativa oltre il Mediterraneo, favorendone la diffusione in Spagna. Nel 1498, re Manuele I del Portogallo, in visita alla corte spagnola, rimase profondamente affascinato dai magnifici rivestimenti ceramici. Tornato in patria, ordinò che lo stesso stile fosse adottato per decorare gli interni della sua residenza: l’attuale Palácio Nacional de Sintra. Da quel momento in poi, l’azulejo divenne parte integrante dell’identità artistica portoghese, influenzando in modo profondo l’architettura del Paese. 

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La Rivoluzione Estetica
della Maiolica Italiana 

Contemporaneamente, in Italia, nel pieno del Rinascimento, la maiolica conobbe una vera e propria rivoluzione estetica. Si introdusse una tecnica pittorica che trasformò le piastrelle in vere e proprie tele narrative: non più semplici motivi geometrici, ma scene figurative e decorative di grande raffinatezza. Un protagonista di questa svolta fu Francisco Niculoso, ceramista originario di Pisa, che portò l’arte della maiolica in Spagna, applicandola con maestria alle piastrelle smaltate. Fino ad allora, la ceramica era dominata da schemi geometrici e colori intensi distribuiti in modo uniforme, una tradizione ereditata dagli Arabi, che decoravano le facciate dei palazzi con motivi astratti, privi di rappresentazioni figurative. Lo stile italiano, in particolare quello della scuola pisana, ruppe con questa consuetudine introducendo una nuova grammatica visiva: la maiolica divenne pittorica, ricca di colore, dettagli e narrazione. Fu l’inizio della grande stagione della maiolica narrativa. 

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Il Blu dell’Azulejo 

A partire dal Cinquecento, l’azulejo portoghese cominciò ad assumere prevalentemente tonalità di blu e bianco. Una scelta tutt’altro che casuale: proprio in quel periodo, le raffinate porcellane cinesi, anch’esse bianche e blu, iniziarono a giungere in Europa, considerate doni di assoluto prestigio dalle corti orientali. Re e regine d’Europa facevano a gara per accaparrarsi questi capolavori. In Portogallo si decise, con grande lungimiranza, di reinterpretare quell’estetica attraverso il proprio patrimonio artistico: l’azulejo adottò le tonalità del blu, adattandole allo spirito lusitano. 

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Una Piccola Piastrella
di Convivialità Millenaria 

Nel corso dei secoli, l’azulejo ha assunto significati diversi, riflettendo i gusti e i cambiamenti di ogni epoca.

Oggi lo troviamo ovunque: in Sardegna, in Sicilia, in Campania, in Marocco, alle Canarie, a Madeira, in Spagna e naturalmente in Portogallo. Va ricordato che i Mori abitarono la Penisola Iberica per cinque secoli, convivendo con ebrei e cristiani.

Questa lunga coesistenza ha permesso la nascita di un linguaggio artistico comune e stratificato, che oggi riconosciamo tanto nell’azulejo quanto nelle ceramiche mediterranee. Si può affermare che nessun altro Paese europeo abbia fatto propria quest’arte come il Portogallo. È affascinante riflettere su ciò che rappresenta davvero questo piccolo quadrato di terracotta: un simbolo di convivenza tra popoli, un punto d’incontro tra culture diverse, un patrimonio condiviso che ha attraversato mari, secoli e civiltà. La piastrella mediterranea, oggi divenuta emblema dell’Europa atlantica,  è una storia ancora in divenire. Massazuleja è la prima pasta al mondo a farsi ambasciatrice di questo meraviglioso patrimonio. 

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LE ORIGINI E LA STORIA
DELLA MAIOLICA ITALIANA 

La maiolica ha una storia affascinante che affonda le radici nel Mediterraneo medievale: influenzata dalla ceramica islamica e iberica, si diffonde in Italia tra il XIII e il XV secolo. Il termine deriva probabilmente da Maiorca, punto di transito delle ceramiche ispano-moresche verso l’Italia. Inizialmente utilizzata per la produzione di oggetti funzionali, la maiolica si trasforma nel tempo in una forma d’arte decorativa altamente raffinata. Durante il Rinascimento, le tecniche di smaltatura e decorazione si perfezionano, dando vita a piatti istoriati, vasi, albarelli e piastrelle policrome. I centri produttivi italiani diventano celebri in tutta Europa. Un bellissimo approfondimento sulla maiolica rinascimentale italiana si trova anche sul sito del Metropolitan Museum of Art, dove si può ammirare la ricchezza dei colori, dei motivi e delle storie dipinte. Tra i luoghi simbolo di questa tradizione spicca Faenza, città che ha dato il nome stesso alla ceramica smaltata in molte lingue europee (“faïence”). 

https://www.treccani.it/enciclopedia/maiolica

https://www.britannica.com/art/majolica

https://www.metmuseum.org/toah/hd/maio/hd_maio.htm

https://www.lavecchiafaenza.it/storia-della-ceramica-faentina

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L’origine delle piastrelle smaltate fino all’azulejo portoghese 

c. 2600 a.C. – Egitto (Saqqara): prime “faience” smaltate usate nella piramide di Djoser, pannelli turchesi simbolici Reddit.

 

https://www.reddit.com/r/OutoftheTombs/comments/oogcdk" target="_blank

 

c. 1250 a.C. – Iran (Chogha Zanbil): mattoni smaltati decorativi, antenati delle piastrelle moderne Wikipedia+1Reddit+1.

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Chogha_Zanbil" target="_blank

 

VIII–XIV secolo d.C. – mondo islamico e Persia: la tecnica zellige e mo’araq si diffonde in ceramiche geometriche smaltate Wikipedia+1Wikipedia+1.

https://en.wikipedia.org/wiki/Mo%27araq

 

XIII–XIV secolo – Spagna (Andalusia): prime piastrelle smaltate “alicatado” nei centri moreschi di Siviglia e Granada theculturetrip.com+3Wikipedia+3Reddit+3

 

https://en.wikipedia.org/wiki/Islamic_pottery

 

1503 – Portogallo (Sintra): il re Manuel I importa le prime piastrelle moresche da Siviglia, prime apparenze di azulejos in Portogallo bontefilipidis.com+2aesu.com+2theculturetrip.com+2

 

https://theculturetrip.com/portugal/articles/a-brief-history-of-portugals-beautiful-azulejotiles

Metà del XVI secolo – Lisbona: inizia la produzione locale di azulejos, grazie all’influenza della maiolica italiana e delle tradizioni fiamminghe portugalvisitor.com.

 

https://bontefilipidis.com/the-art-and-history-of-azulejos-exploring-portuguese-tiles 

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